Trascurare l'igiene orale potrebbe causare l’infarto

Trascurare l’igiene orale potrebbe causare l’infarto

Trascurare l’igiene orale potrebbe causare l’infarto

Uno studio inglese è emerso che si lava i denti 2 volte al giorno ha un rischio di problemi cardiaci inferiore del 70% rispetto a chi non lo fa: la causa è un batterio della famiglia degli Streptococchi che dalla bocca può infiltrarsi nel circolo sanguigno.

Non solo movimento e dieta salvaguardano la nostra salute, ma anche una corretta igiene orale. L’insolito legame tra denti e soprattutto cuore è confermato da due recenti studi inglesi.

 

FERMIAMO IL BATTERIO KILLER — Nel primo, diretto da Richard Watt dell’University College London, sono stati esaminati per 8 anni 11 mila adulti, incrociando i dati relativi alla cura dei denti con quelli relativi alle malattie cardiovascolari. Ebbene, le conclusioni sono state a dir poco sorprendenti. È, infatti, emerso come chi si lavava i denti almeno 2 volte al giorno presentava un rischio di disturbi cardiaci inferiore del 70% rispetto a chi non lo faceva. La spiegazione scientifica delle cause che stanno dietro ad un simile risultato ce la fornisce la ricerca immediatamente successiva diretta da Howard Jenkinson, dell’Università di Bristol. Il processo inizia con l’arrivo nel cavo orale di un batterio solitamente innocuo. Tuttavia, una ferita sulle gengive è sufficiente a provocare una breccia nelle difese che il batterio della famiglia degli Streptococchi sfrutta per infiltrarsi nel circolo sanguigno. Una volta lì, si lega alle piastrine, passando indenne, grazie a tale simbiosi, agli attacchi del sistema immunitario e degli antibiotici, e trasformandosi così in un portatore di piccoli coaguli. E, nella peggiore delle ipotesi, tali coaguli aprono le porte ad ictus ed infarti. Ma si può evitare che tutto ciò accada, semplicemente evitando che il microrganismo da inoffensivo si trasformi in un pericoloso agente patogeno. Come? Dedicando alla bocca e ai nostri denti più tempo e maggiore attenzione.

 

REGOLE DA SEGUIRE — Ecco alcune regole che dovete seguire scrupolosamente per non avere spiacevoli sorprese. Spazzolate i denti per almeno 2 minuti dopo ogni pasto: al disotto di questo tempo non è garantita la totale eliminazione della placca batterica. Preferite spazzolini con setole artificiali e di durezza media: le setole naturali con punte irregolari e cave, trattengono residui di sostanze e non hanno un azione di sfregamento ottimale. Cambiate lo spazzolino almeno ogni 2 mesi. Utilizzate un dentifricio fluorato: il fluoro esercita un azione protettiva, antisettica e remineralizzante sullo smalto dentale.

 Effettuate lo spazzolamento con un movimento che va dal rosa al bianco: quindi dalla gengiva verso la superficie coronale del dente, dopo aver effettuato un leggero movimento di rotazione nella zona dei colletti. Passate il filo interdentale: serve a detergere le zone dove i denti sono a contatto fra loro e dove anche l’uso più corretto dello spazzolino non può arrivare. Pulite la lingua con degli appositi accessori a forma di arco in acciaio inossidabile o in gomma: un’ottima abitudine che vi evita di effettuare anche sciacqui con i collutori e contribuisce efficacemente alla prevenzione di carie, parodontopatie e disturbi dell’alito.

 

FALSE DICERIE

 Sono ancora molti i miti da sfatare che accompagnano il rito quotidiano del lavarsi i denti. Ecco quanto evidenziato e pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition Today dagli scienziati americani della Tufts University School of Dental Medicine (TUSDM). Più zucchero significa più carie Non è la quantità di zucchero che si mangia, ma il tempo che resta a contatto con i denti ad influire sulla formazione di carie. Alimenti che si sciolgono lentamente in bocca come caramelle espongono i denti agli acidi formati da batteri orali. Nessun problema se i denti da latte del bambino cadono a causa della carie La carie nei denti da latte può provocare danni allo sviluppo della corona dei denti permanenti che si stanno a loro volta sviluppando sotto i denti da latte. Se i denti del bambino cadono prematuramente, i denti permanenti possono uscire mal posizionati e necessitano, in seguito, di un intervento ortotecnico. L’osteoporosi colpisce solo l’apparato scheletrico L’osteoporosi può anche portare alla perdita dei denti. I denti sono conservati in mandibola e mascella – ossa del volto – che possono, come il resto dello scheletro, essere colpite da osteoporosi. La carie un problema giovanile Negli adulti e anziani, le gengive ritirate possono provocare decadimento lungo le radici dei denti. Farmaci comunemente utilizzati come antidepressivi, diuretici, antistaminici e sedativi, riducendo la produzione di saliva, aumentano il rischio di carie. Le conseguenze di una cattiva alimentazione non influiscono sulla salute orale del nascituro Uno scorretto regime alimentare durante la gravidanza può dare al nascituro più probabilità di avere carie più tardi nella vita. Fra le 14 settimane e i quattro mesi, le carenze di calcio, vitamina D vitamina A, proteine e calorie possono provocare difetti orali. In più difetti congeniti come la palatoschisi e il labbro leporino pare siano associati a una carenza di vitamina B12 o B6.

 

 

 

 

 

 

Trascurare l’igiene orale potrebbe causare l’infarto

Uno studio inglese è emerso che si lava i denti 2 volte al giorno ha un rischio di problemi cardiaci inferiore del 70% rispetto a chi non lo fa: la causa è un batterio della famiglia degli Streptococchi che dalla bocca può infiltrarsi nel circolo sanguigno.

Non solo movimento e dieta salvaguardano la nostra salute, ma anche una corretta igiene orale. L’insolito legame tra denti e soprattutto cuore è confermato da due recenti studi inglesi.

 

FERMIAMO IL BATTERIO KILLER — Nel primo, diretto da Richard Watt dell’University College London, sono stati esaminati per 8 anni 11 mila adulti, incrociando i dati relativi alla cura dei denti con quelli relativi alle malattie cardiovascolari. Ebbene, le conclusioni sono state a dir poco sorprendenti. È, infatti, emerso come chi si lavava i denti almeno 2 volte al giorno presentava un rischio di disturbi cardiaci inferiore del 70% rispetto a chi non lo faceva. La spiegazione scientifica delle cause che stanno dietro ad un simile risultato ce la fornisce la ricerca immediatamente successiva diretta da Howard Jenkinson, dell’Università di Bristol. Il processo inizia con l’arrivo nel cavo orale di un batterio solitamente innocuo. Tuttavia, una ferita sulle gengive è sufficiente a provocare una breccia nelle difese che il batterio della famiglia degli Streptococchi sfrutta per infiltrarsi nel circolo sanguigno. Una volta lì, si lega alle piastrine, passando indenne, grazie a tale simbiosi, agli attacchi del sistema immunitario e degli antibiotici, e trasformandosi così in un portatore di piccoli coaguli. E, nella peggiore delle ipotesi, tali coaguli aprono le porte ad ictus ed infarti. Ma si può evitare che tutto ciò accada, semplicemente evitando che il microrganismo da inoffensivo si trasformi in un pericoloso agente patogeno. Come? Dedicando alla bocca e ai nostri denti più tempo e maggiore attenzione.

 

REGOLE DA SEGUIRE — Ecco alcune regole che dovete seguire scrupolosamente per non avere spiacevoli sorprese. Spazzolate i denti per almeno 2 minuti dopo ogni pasto: al disotto di questo tempo non è garantita la totale eliminazione della placca batterica. Preferite spazzolini con setole artificiali e di durezza media: le setole naturali con punte irregolari e cave, trattengono residui di sostanze e non hanno un azione di sfregamento ottimale. Cambiate lo spazzolino almeno ogni 2 mesi. Utilizzate un dentifricio fluorato: il fluoro esercita un azione protettiva, antisettica e remineralizzante sullo smalto dentale.

 Effettuate lo spazzolamento con un movimento che va dal rosa al bianco: quindi dalla gengiva verso la superficie coronale del dente, dopo aver effettuato un leggero movimento di rotazione nella zona dei colletti. Passate il filo interdentale: serve a detergere le zone dove i denti sono a contatto fra loro e dove anche l’uso più corretto dello spazzolino non può arrivare. Pulite la lingua con degli appositi accessori a forma di arco in acciaio inossidabile o in gomma: un’ottima abitudine che vi evita di effettuare anche sciacqui con i collutori e contribuisce efficacemente alla prevenzione di carie, parodontopatie e disturbi dell’alito.

 

FALSE DICERIE

 Sono ancora molti i miti da sfatare che accompagnano il rito quotidiano del lavarsi i denti. Ecco quanto evidenziato e pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition Today dagli scienziati americani della Tufts University School of Dental Medicine (TUSDM). Più zucchero significa più carie Non è la quantità di zucchero che si mangia, ma il tempo che resta a contatto con i denti ad influire sulla formazione di carie. Alimenti che si sciolgono lentamente in bocca come caramelle espongono i denti agli acidi formati da batteri orali. Nessun problema se i denti da latte del bambino cadono a causa della carie La carie nei denti da latte può provocare danni allo sviluppo della corona dei denti permanenti che si stanno a loro volta sviluppando sotto i denti da latte. Se i denti del bambino cadono prematuramente, i denti permanenti possono uscire mal posizionati e necessitano, in seguito, di un intervento ortotecnico. L’osteoporosi colpisce solo l’apparato scheletrico L’osteoporosi può anche portare alla perdita dei denti. I denti sono conservati in mandibola e mascella – ossa del volto – che possono, come il resto dello scheletro, essere colpite da osteoporosi. La carie un problema giovanile Negli adulti e anziani, le gengive ritirate possono provocare decadimento lungo le radici dei denti. Farmaci comunemente utilizzati come antidepressivi, diuretici, antistaminici e sedativi, riducendo la produzione di saliva, aumentano il rischio di carie. Le conseguenze di una cattiva alimentazione non influiscono sulla salute orale del nascituro Uno scorretto regime alimentare durante la gravidanza può dare al nascituro più probabilità di avere carie più tardi nella vita. Fra le 14 settimane e i quattro mesi, le carenze di calcio, vitamina D vitamina A, proteine e calorie possono provocare difetti orali. In più difetti congeniti come la palatoschisi e il labbro leporino pare siano associati a una carenza di vitamina B12 o B6.

 
Studio Dentistico Calabria

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