Scialolitiasi

Scialolitiasi

Detta anche calcolosi salivare,questa malattia si caratterizza per la presenza di calcoli all’interno delle ghiandole salivari o nei canali di secrezione della saliva

Riguarda prevalentemente la ghiandola sottomandibolare e l’affezione colpisce prevalentemente soggetti che presentano o hanno presentato gravi problemi dentari.
I calcoli, quando raggiungono dimensioni considerevoli, bloccano la fuoriuscita di saliva dalla ghiandola e si manifesta una sintomatologia ad insorgenza improvvisa, che compare all’inizio del pasto, caratterizzata da improvviso gonfiore della ghiandola e da violenti dolori (colica salivare).
Sono frequenti le complicazioni infiammatorie.

 

Terapia della calcolosi salivare

Terapia medica: antibiotici, cortisone, antispastici, antiinfiammatori, dieta

Terapia chirurgica:
asportazione del calcolo dal condotto o della intera ghiandola nei casi più gravi e recidivanti

Terapia fisica (Litotripsia):
la litotripsia consiste nel sottoporre il calcolo a campi magnetici prodotti da una particolare apparecchiatura.

Terapia fisica (Laser terapia):
L’ultima novità terapeutica è un tipo di Laser in grado di distruggere i calcoli in modo selettivo senza interagire con altri tessuti.

 

 

TUMORI BENIGNI
Adenoma pleomorfo
ll tumore benigno di gran lunga più frequente delle ghiandole salivari è l’adenoma pleomorfo, meglio noto come “Tumore misto”.
Colpisce più frequentemente la parotide, ma può svilupparsi in ogni ghiandola salivare non escluse le ghiandole salivari minori che si trovano nella mucosa delle labbra, delle guancie e del palato molle.
Si presenta come una massa tondeggiante di consistenza dura non aderente alla cute, ma intimamente adesa al parenchima ghiandolare.
La neoplasia può essere pluricentrica (svilupparsi in più zone della stessa ghiandola).
Cresce molto lentamente e non determina mai danni alla mimica del volto (paralisi facciale).
La diagnosi si formula in base all’esame obiettivo, ad esami strumentali (ecotomografia, TAC, RMN) e all’agobiopsia
La terapia è chirurgica e consiste nella asportazione della parte di ghiandola in cui si è sviluppato.
Nell’intervento sulla parotide particolare attenzione va riservata all’isolamento del nervo faciale che attraversa la ghiandola in profondità.

Cistoadenolinfoma
Noto anche come “Tumore di Whartin” colpisce in genere la ghiandola sottomandibolare.
E’ una neoplasia benigna ma la trasformazione maligna pare possibile.
La terapia è chirurgica. Nell’intervento particolare attenzione va riservata all’isolamento del nervo “marginalis mandibulae” ramo del faciale che governa la motilità del labbro inferiore.

TUMORI MALIGNI
Le neoplasie maligne più frequenti delle ghiandole salivari sono rappresentate dai carcinomi, dagli adenocarcinomi, dal carcinoma adenocistico e dai linfomi.

 

Si presentano come masse dure di forma tondeggiante, ma irregolare aderenti alla cute e al parenchima ghiandolare, non dolenti alla palpazione. Vanno incontro ad un rapido accrescimento e, nei casi più avanzati, invadono i rami del nervo faciale che attraversano le ghiandole, determinando paralisi del volto o di parti di esso (paralisi facciale completa o parziale di tipo periferico).

Colpiscono tutte le ghiandole senza risparmiare le salivari minori. La diagnosi si formula con l’esame obiettivo, con l’agobiopsia e con esami strumentali (ecotomografia, TAC, risonanza magnetica).

La terapia è chirurgica, implica l’asportazione dei linfonodi loco-regionali e, talvolta, il sacrificio dei rami del nervo faciale con conseguente paralisi facciale post-operatoria.

La chemioterapia e la radioterapia possono o devono essere abbinate secondo la natura istologica della neoplasia.

Fonte
www.otorinolaringoiatria.org

Studio Dentistico Calabria

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