Lesioni Endo-Parodontali
DEFINIZIONE
Con il termine di lesioni endo-parodontali o lesioni combinate endo-parodontali si definisce una categoria di patologie infettive del dente in cui si ritrovano a coesistere due forme solitamente distinte di patologie dentali: quella di origine endodontica, che si origina come conseguenza di patologie acute o croniche dei tessuti interni del dente, e quella parodontale pura (parodontite) che coinvolge gengiva e tessuti di sostegno del dente (legamento parodontale ed osso alveolare), in cui il processo infettivo parte dalla zona gengivale a contatto col cavo orale e scende sulla superficie esterna del dente, creando la lesione tipica denominata tasca parodontale. I sintomi sono spesso lievi od assenti. A seconda della componente di partenza e della gravità della patologia, si avranno differenti opzioni terapeutiche e possibilità di guarigione. Non sempre peraltro è possibile determinare l’origine primaria della lesione, di conseguenza la prognosi rimarrà incerta, comportando la necessità di un attento follow-up a distanza.
CLASSIFICAZIONE
Si distinguono le seguenti categorie:
- Endo-perio (o a lesione endodontica primitiva); il processo patologico principale ha origine dall’interno del dente, per poi trovare sfogo lungo il legamento parodontale, coinvolgendolo in via secondaria.
- Perio-endo (o a lesione parodontale primitiva); quando una patologia parodontale sviluppa una tasca parodontale di profondità tale da coinvolgere in via retrograda i tessuti interni del dente (polpa dentaria).
- Lesione combinata vera; in cui i processi patologici coesistevano da principio, e si ritrovano combinati in un quadro complesso, a partecipazione mista. In questo caso si ritiene comunque che la forma più comune rimanga quella a partenza endodontica, che trova sfogo in una tasca di un dente già compromesso dal punto di vista parodontale.
Secondo alcuni autori, tra le lesioni endo-parodontali possono essere annoverate anche le fratture verticali di radice. Presentiamo di seguito, un trattamento GTR di una lesione endo-perio:
Una paziente di 55 anni, non fumatrice, si è presentata presso lo studio lamentando fastidio nella zona degli incisivi superiori. All’esame obiettivo la zona interessata appare infiammata e la pressione in corrispondenza del 21 provoca la fuoriuscita di pus dal solco. Al sondaggio parodontale si rileva sul versante disto-vestibolare una profondità superiore a 13 mm. Il test di vitalità pulpare è negativo. Dall’esame radiografico si ha la conferma di un’estesa area di radiotrasparenza a carico del 21. Si sottopone la paziente a terapia causale. Contemporaneamente si esegue la terapia canalare del 21. Alla rivalutazione permane il sondaggio a carico del 21, non sono più presenti fenomeni suppurativi. Essendoci un buon controllo di placca, si decide di eseguire un intervento di chirurgia parodontale rigenerativa (GTR). Praticata l’anestesia, si esegue un lembo trapezoidale a tutto spessore che, una volta scollato, mette in evidenza in corrispondenza dell’elemento 21 un esteso difetto osseo con la perdita completa del tavolato osseo vestibolare sino alla scopertura dell’apice del dente. Si esegue un’accurata levigatura della superficie radicolare sino all’apice e si colma il difetto con una miscela di osso autologo e osso bovino deproteinizzato. A copertura del materiale innestato si pone una membrana in ePTFE, che viene assicurata con una sutura sospesa intorno al dente (fig. 6); il lembo mucoso viene suturato coronalmente alla membrana in modo da sopravanzare questa di circa 3 mm. Si prescrive terapia antibiotica con Amoxicillina 1g x2 x 6 giorni, sciacqui con clorexidina allo 0,2% 3 volte al giorno x 1 minuto per 15 giorni. Il paziente è stato controllato in studio settimanalmente. La membrana è rimasta coperta sino al reintervento che avviene dopo sei settimane. Alla rimozione della membrana si apprezza il completo riempimento del difetto con materiale osteoide. I controlli clinici eseguiti a intervalli regolari hanno sempre mostrato il mantenimento della zona priva di infiammazione e il sondaggio nella norma. Il controllo radiografico eseguito a distanza di 1 anno mostra una buona mineralizzazione del difetto.