Antibioticoterapia in odontoiatria

Antibioticoterapia in odontoiatria

L’uso e l’abuso degli antibiotici nelle terapie in genere ed odontoiatriche  sono di grande attualità

La profilassi prevede che, gli antibiotici vengano prescritti per la prevenzione patologie causate dall’introduzione dei batteri del cavo orale all’interno di siti in un ospite a rischio.
Gli odontoiatri prescrivono farmaci per la gestione di diverse condizioni del cavo orale, tra queste anche infezioni del distretto e pertanto ricorrono spesso ad antibitoici. A causa delle diverse situazioni che possono rendere necessario l’utilizzo di antibioitici, la prescrizione di questi farmaci da parte degli odontoiatri è cresciuta negli ultimi anni sempre di più, nonostante la richiesta dell’OMS di razionalizzare questi presidi.

L’Oms – come riferisce un articolo prodotto col Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara – la chiama “era-post-antibiotica”. Quella in cui persino le infezioni più banali possono diventare causa di morte. Si tratta del fenomeno già esplorato dell’antibiotico-resistenza che riguarda anche l’Italia, area tra le più vulnerabili secondo il report Oms “Worldwide country situation analysis: response to the antimicrobial resistence”, presentato a Ginevra il 29 aprile e che ha analizzato l’estensione del fenomeno in 194 paesi.

Gli antibiotici più utilizzati , quindi quelli di Prima scelta, sono :penicilline e macrolidi.
Gli antibiotici vengono più spesso prescritti a scopo di profilassi piuttosto che per il trattamento di infezioni del cavo orale. 
Il cavo orale umano contiene una gamma molto ampia di microrganismi. Alcuni autori parlano di oltre 500 specie diverse.
vengono più spesso prescritti a scopo di profilassi piuttosto che per il trattamento di infezioni del cavo orale. L’uso principale della profilassi antibiotica è in relazione ad interventi che possano causare batteriemie e coinvolgimento dei tessuti ossei.

. Questo tipo di antibiotici consentono di avere una buona copertura nei confronti di varie specie batteriche ed allo stesso tempo presentano una tossicità ridotta. Nella fattispecie l’ Augmentin,Clavulin,Neoduplamox, ( Amoxicillina +acido clavulanico), risultano essere i più utilizzati come farmaci di prima scelta. Tra i macrolidi , molecole molto utili risultano essere: Claritromicina(Macladin,Klacid, Veclam), Eritromicina( Lauromicina, Zalig), Azitromicina (Zithromax). Per infezioni complesse , con rischio di contaminazione da Gram- , e con pazienti immunodepressi in cui la compromissione sistemica a partire da un fenomeno infettivo locale è una possibilità presente, si possono utilizzare chinoloni di terza generazione Moxifloxacina (Avalox) , Gemifloxacina. Altro farmaco da utilizzare per infezioni complesse è il Ceftriaxone ( Rocefin).Qui di seguito sono riportati alcuni consigli clinici per l’utilizzo di questi farmaci

  1. Azitromicina 500 mg per 3 giorni, consente di avere una copertura antibiotica che dura 10 giorni
  2. Claritromicina 500 mg ogni 12 ore per os ; Eritromicina ogni 6 ore;
  3. Per la Moxifloxacina esiste un solo dosaggio: 400 mg ogni 24 ore; è da preferire alla Levofloxacina la quale è meno attiva sugli anaerobi
  4. Betalattamine meglio 3 volte al giorno, l’Amoxicillina 1 g. ogni 8 ore. Amoxicillina e Acido Clavulonico 1 g. ogni 12 ore o anche ogni. Salendo con la dose si aumenta il rischio di effetti gastro-enterici.
  5. Per il Ceftriaxone 1g al giorno tramite iniezione intramuscolo salvo diversa prescrizione medica (endovenosa)
  6. Lincomicina (Lincocin) 500 mg per os, questo farmaco è indicato nel trattamento delle infezioni sostenute da flora anaerobia sensibile alle lincosamidi come stafilococchi, pneumococchi e streptococchi.


L’abuso di antibiotici porta alla loro minor efficacia con grave rischio per la salute umana.
Per colpa del largo uso di antibiotici, la resistenza ai microbi è diventata una problematica sanitaria in tutto il mondo della medicina.
La prescrizione deve fondarsi sulle evidenze scientifiche disponibili, sull’uso ottimale delle risorse e sul rispetto dei principi di efficacia clinica, di sicurezza e di appropriatezza. Il medico tiene conto delle linee guida diagnostico-terapeutiche accreditate da fonti autorevoli e indipendenti quali raccomandazioni e valuta caso per caso la terapia da seguire.
Un altro grosso capitolo che si apre non è solo quello dell’antibiotico – resistenza ma anche la quasi certezza che ogni terapia provoca una disbiosi intestinale più o meno grave , con conseguenze sistemiche a volte complesse e di difficile controllo.

Studio Dentistico Calabria

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