È successo e chissà quante volte è già successo: un dentista (ma tanti sono i sanitari e in ogni Paese che hanno fatto lo stesso) si sarebbe rifiutato di prestare le sue cure perché il suo cliente gli ha riferito del suo stato di sieropositività. Questo atto, così come è stato riportato, ha determinato la reazione del ministro della Salute, che ha dichiarato: “Non è accettabile che una persona sieropositiva sia cacciata da uno studio odontoiatrico perché non in grado di ‘gestire’ un paziente con HIV. Nessun operatore della sanità può pensare di agire in base al pregiudizio e non sulla scorta delle evidenze scientifiche. Anche perché esistono linee guida per la gestione dei pazienti odontoiatrici sieropositivi”. Chiarito una volta per tutte che chiunque vada da un dentista deve sapere che la prevenzione delle infezioni – di qualsiasi tipo dato che HIV non è l’unico microrganismo acquisibile per via ematogena – è un obbligo irrinunciabile da parte del professionista, con le conseguenze eventuali, vorrei ricordare che molte sono le infezioni del cavo orale che possono manifestarsi nei soggetti HIV positivi e in maniera particolarmente intensa, che oltre a minacciare la sopravvivenza dei malati, possono compromettere la possibilità di alimentarsi agevolmente. La parodontite ad esempio, detta anche piorrea, è una forma grave di gengivite nella quale l’infiammazione delle gengive si estende alle strutture che sostengono il dente. Nelle persone con HIV, ma soprattutto con diagnosi di Aids la parodontite può progredire più rapidamente a causa della compromissione del sistema immunitario. È scontato aggiungere che l’ulteriore infiammazione a livello orale data dalla parodontite può favorire la comparsa di altre infezioni opportunistiche. I sintomi iniziali della parodontite sono gonfiore, sanguinamento, arrossamento delle gengive e alito cattivo. Man mano che l’osso si riduce, i denti diventano mobili e cambiano posizione. Il dolore può comparire durante la masticazione quando i denti diventano troppo mobili. Pertanto visite periodiche dal dentista con le cure del caso sono assolutamente necessarie. Quando 20 anni fa circa seguivo i pazienti HIV positivi nell’ambulatorio dello Spallanzani e vissi la formidabile, esaltante, esperienza della terapia combinata anti retro virale, che nel rapido volgere di pochi mesi garantì a quasi tutti i pazienti di sopravvivere (prima morivano pressoché tutti!) e di non essere praticamente più infettanti, si presentarono delle problematiche che in precedenza non avevano il tempo di manifestarsi: nutrizionali, comportamentali ecc. Anche le cure odontoiatriche rappresentavano in fondo una new entry generale. Ebbi difficoltà a trovare dei dentisti disposti all’opera. Le scuse abbondavano. I pazienti mi supplicavano di fare qualcosa. Trovai un mio vecchio amico, un compagno di scuola, che mi disse che di buon grado avrebbe curato quelle persone innocue e solo sofferenti. Così gliene inviai molti e tutti vennero accuditi e tanti risolsero le loro carie, edentulie, piorree e quant’altro. Lo fece per guadagno? No. Fece invece fortissimi sconti, proprio per riguardo alla condizione di disagio di tanti HIV positivi. Lo fece per innata bontà d’animo e per una parola oggi non più di moda: l’ideologia. Nel 2012 il Ministero della Salute ha pubblicato delle Linee guida "Popolazione tossicodipendente: indicazioni per la promozione della salute orale ed interventi di prevenzione e protezione", all'intero delle quali ci sono indicazioni sul trattamento dei pazienti affetti da HIV. Queste alcune delle indicazioni contenute: Il trattamento odontoiatrico di pazienti HIV positivi, asintomatici od in fase iniziale di malattia, richiede le stesse accortezze che vengono usualmente adoperate per la popolazione in generale: pertanto, ogni tipo di prestazione odontostomatologica può essere effettuata secondo la necessità e la richiesta.
Precauzioni verso rischio contagio
Dal punto di vista normativo (Legge 81/08) l'odontoiatra deve evitare il contagio umano (quindi non solo HIV) adottando le misure necessarie, ma non indica quali siano. Indicazioni invece date dalle molte Regioni che hanno legiferato in tema di autorizzazione sanitarie, e questo ha comportato obblighi differenti a seconda di dove lo studio odontoiatrico è ubicato. Nella cura di pazienti tossicodipendenti affetti da HIV, HCV, HBV, al fine di evitare la possibilità di infezione al personale che operano nello studio, le Linee guida del Ministero indicano come importante l'utilizzo di specifici dispositivi di protezione durante ogni procedura diagnostico-terapeutica. Questa la procedura consigliata dal Ministero prima dell'inizio di ogni intervento diagnostico-terapeutici:
Al termine del trattamento odontoiatrico di pazienti affetti da HIV, HCV e HBV, il Ministero indica che devono essere utilizzate soluzioni a base di Sali dell'ammonio quaternario per la decontaminazione e disinfezione dello strumentario non autoclavabile e del riunito odontoiatrico.
APP
HIV Oral Disease è un APP gratuita (ma in lingua inglese) per IOS, Android e Windows. Attraverso questo strumento è possibile avere informazioni sul riconoscimento e la gestione delle comuni malattie orali osservate in PLWH. Sono inclusi anche le indicazioni per fornire cure dentistiche per il PLWH.